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Kurti: La mancanza di sanzioni ha incoraggiato l’aggressione della Serbia
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Il primo ministro Albin Kurti ha affermato che la mancanza di sanzioni ha favorito l’aggressione della Serbia. Il capo del governo ha descritto la detenzione degli agenti di polizia del Kosovo e di altri cittadini al confine con la Serbia come un atto di uno stato mafioso. Kurti, chiedendo l’immediato rilascio del vicedirettore della polizia del Kosovo, Dejan Jankovic, ha affermato di sperare che ora inizi una nuova fase in cui il Kosovo si dimostrerà uno Stato democratico, mentre la Serbia sarà un paese autoritario e mafioso. .
Kurti giovedì nella conferenza stampa dopo la riunione del governo ha dichiarato che con i divieti di ieri la Serbia ha violato i diritti umani, gli accordi di Bruxelles e il processo di Berlino.
Kurti, parlando del dialogo con la Serbia, ha detto che queste azioni mettono in discussione l’accordo fondamentale di Bruxelles e l’annesso di Ohrid.
Il ministro degli Interni, Xelal Sveçla, ha invece riferito che ieri circa 1.500 cittadini kosovari sono stati fermati e maltrattati alla frontiera con la Serbia.Secondo lui sono stati interrogati sul loro passato e sui legami con l’UCK.
Lui ha detto che dei dieci poliziotti arrestati, nove sono stati rilasciati, mentre il vicedirettore della polizia del Kosovo, Dejan Jankovic, è stato mandato in custodia a Raska.Alla domanda se la polizia del Kosovo interverrà nell’apertura dei seggi elettorali nei quattro comuni del nord, Sveçla ha detto che assisterà in ogni decisione della KEK. /KosovaPress/