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Harry e Meghan trattati come re e regina in Nigeria: all’interno del finto tour reale

by La Redazione
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Presentandosi al mondo, ancora una volta, come alternativa alla famiglia reale, Harry e Meghan Markle sono volati in Nigeria per una visita amichevole di 72 ore che, però, sono subito apparse agli osservatori come un mini tour reale a tutti gli effetti. IL coppia Lei andò a Africa su invito del capo di stato maggiore della difesa nigeriano, generale Christopher Gwabin Musa. Il motivo ufficiale del viaggio è promuovere gli Invictus Games, la competizione sportiva tra soldati feriti in guerra, di cui il principe Harry è fondatore e organizzatore, visto che il Paese africano è in lizza per ospitare lì i Giochi nel futuro prossimo. La Nigeria fa ormai parte della comunità Invictus, e la presenza del principe ne è una conferma…”, ha affermato il vice maresciallo Abidemi Marchese, direttore della sport presso il Ministero della Difesa nigeriano.

Harry e Meghan in Nigeria

Harry e Meghan in Nigeria

Andrew Esiebo/Getty Images

I toni regali furono subito evidenti

I duchi di Sussex vogliono anche onorare e promuovere i progetti finanziati dalla loro fondazione Archewell e, possibilmente, rivalutare anche la loro immagine a livello globale dopo il disastro della Megxit, ma in realtà il loro viaggio sembra tutt’altro che quello di due privati ​​cittadini e i toni i regali è apparso evidente fin dai primi istanti in cui i duchi, accolti come rock star, hanno messo piede sul suolo nigeriano insieme alla loro sicurezza e amici, di cui fa parte anche il fotografo inglese Misan Harriman, pronto a immortalare la coppia in scatti memorabili. Gli ufficiali li hanno accolti all’aeroporto in pompa magna, scortandoli a destinazione con un minibus, per loro è stato schierato l’esercito, nonostante il principe non avesse titoli militari né cariche militari onorarie, né incarichi pubblici. E’ un privato cittadino. La Nigeria, a differenza della Regno Unitoha fornito protezione alla coppia, fornendo loro guardie armate e veicoli blindati, nonostante il fatto che nel paese vi sia una parte significativa della popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà. Sono innumerevoli i momenti, ripresi dalle telecamere, che hanno conferito a questa visita il fascino di un reale tour vero e proprio, al punto che anche la stampa finì per trattarlo come tale. Molti commentatori, consapevoli della stranezza, si sono affrettati a sottolineare che un (vero) tour reale avviene su richiesta del paese ospitante o del paese ospitante. governo del Regno Unito, per portare avanti accordi diplomatici e commerciali.

La prima visita insieme in Nigeria, terra di Meghan…

Questa è la prima visita insieme dei Sussex in Nigeria, un Paese al quale entrambi sono molto legati. Il Dipartimento della Difesa della Nigeria ha affermato che Meghan desiderava visitare il Paese per “conoscere la sua eredità nigeriana”. Nel podcast Spotify Achetypes del 2022 Meghan ha dichiarato di avere origini nigeriane, dopo essersi sottoposta a un test del DNA, descrivendosi come nigeriana al 43%. Ricordiamo anche che la duchessa di Sussex ha trascorso del tempo con la squadra nigeriana agli Invictus Games di Düsseldorf lo scorso anno, ricevendo anche un nome nigeriano, “Amira Ngozi Lolo” che ha un significato speciale, Amira si traduce come principessa guerriera, Ngozi significa benedetta mentre Lolo significa moglie reale, il capo della squadra nigeriana aveva detto a questo proposito: «Lei (Meghan) ha un forte legame sentimentale con la Nigeria, quindi come team ci è venuto in mente di darle un nome». E in effetti la Duchessa è apparsa subito molto a suo agio nel Paese africano, che considera come una seconda casa, sorridendo raggiante mentre salutava la gente del posto presentandosi, il primo giorno di tour, con un lungo abito color pesca con il nome emblematico, “Windsor” e al polso l’orologio d’oro Cartier appartenuto a Lady D.

La salute mentale riguarda tutti noi

Il principe Harry e la duchessa di Sussex hanno dato il via alla loro visita in Nigeria, incontrando funzionari e bambini alla Wuse Litghway Academy, una scuola sostenuta dalla Fondazione Archewell, poche ore dopo essere arrivati ​​ad Abuja nelle prime ore del mattino, accolti da un gruppo di ballerini e una folla di studenti e insegnanti che li ha applauditi. I Sussex si unirono ai bambini e ballarono e cantarono “Jump Up Turn Around”. Meghan in quell’occasione parlò dei suoi figli, Archie e Lilibet, sottolineando la passione della sua bambina per la danza. Di Archie, invece, ha detto che adora costruire mentre alcuni studenti le hanno mostrato le loro auto robotiche. Proprio durante la visita alla Lightway Academy, il principe Harry ha affrontato il tema a lui caro saluto mentale. “Se vedi un tuo compagno di classe che non sorride, cosa fai? Gli chiedi come sta? Gli chiedi se va tutto bene?”, ha detto Harry agli studenti della scuola. “Esiste in molte parti del mondo, più di quanto si possa credere, uno stigma attorno ai problemi mentali. Troppo spesso le persone non vogliono toccare questo argomento perché è invisibile, qualcosa nella tua mente che non puoi vedere. Non è come una gamba rotta, non è come un polso rotto, è qualcosa di più indefinito. Ma indovina un po? Ogni singola persona in questa stanza, dal più giovane al più anziano, ha a che fare con la propria salute mentale. Quindi devi prenderti cura di te stesso e gli altri, a loro volta, devono prendersi cura di se stessi per poter poi prendersi cura di te. Funziona così». A un certo punto il principe ha addirittura fatto un riferimento alla sua esperienza personale, quando qualcuno «perde una persona cara nella propria famiglia e non sa a chi rivolgersi né con chi parlare». Harry aveva solo 12 anni quando perse sua madre, la principessa Lady Diana, coinvolta in un incidente mortale Parigi nel 1997. “Non c’è vergogna nell’ammettere che oggi è una brutta giornata”, ha detto il principe, aggiungendo: “Puoi averlo anche tu, lei (riferendosi a sua moglie Meghan) può averlo. Ognuno di noi rischia di averla in qualsiasi momento”.

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