Yari Carrisi, secondogenito di Al Bano e Romina Power, ha condiviso su Instagram un post che è come un tuffo nel passato: ecco le sue parole.
Nel bene o nel male, Yari Carrisi ha avuto sicuramente un’infanzia speciale, diversa da quella della maggior parte dei suoi coetanei. Con due genitori come Al Bano e Romina Power, era inevitabile. Tuttavia, non si pente di nulla; anzi, è grato per le opportunità che la vita e la famiglia gli hanno offerto fin da quando era molto piccolo. E lo vuole far sapere anche ai suoi follower sui social.
Il ricordo straziante di Yari Carrisi
L’ultimo post di Yari Carrisi su Instagram è un vero e proprio ritorno al passato.
“Anni 70
Svegliarsi all’alba
Brindisi – Roma
Roma – Sydney.
“Bei tempi per viaggiare.”
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E ancora:
“Aerei, concerti, riprese, fotografie…
Mi hanno trattato come un adulto fin da quando ho mosso i primi passi.
Ho aiutato con la logistica quotidiana, le telefonate, i check-in, i taxi, i bagagli…
Ho aiutato e imparato da musicisti, tecnici del suono, tecnici delle luci, fotografi, manager, fan e amici.
E soprattutto dai due grandi artisti che mi hanno dato la vita.
Se mi fossi perso, avrei potuto trovare il gruppo ovunque si trovassero nel mondo. Non avevo riserve a viaggiare da solo quando ce n’era bisogno o opportunità.
Il mondo è la mia ostrica.”
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Nella vita di Yari, come potete immaginare, non sono mancati i momenti drammatici. Pochi sanno però che ha rischiato di scomparire, proprio come la sorella Ylenia. In una vecchia intervista a Mara Venier, il cantante ha raccontato la drammatica esperienza vissuta a 12 anni e cosa ha provato in quei momenti di terrore.
“Hanno cercato di rapirmi, avevo 12 o 13 anni, ma un angelo custode mi ha salvato. A quel punto però i miei genitori hanno preferito mandarmi a studiare in Svizzera con mia sorella. Questa persona è venuta a incontrarmi per spiegarmi come erano andate le cose. Voglio ringraziarlo ancora oggi”.