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gianluca vialli è morto dopo una lunga lotta alla malattia

by La Redazione
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Soltanto pochi giorni fa aveva annunciato la volontà di dimettersi da tutti i suoi impegni professionali per «utilizzare tutte le energie psico-fisiche per aiutare il mio corpo a superare questa fase della malattia». Contro quel maledetto tumore che lo inseguiva da anni ormai. Gianluca Vialli alla fine non ce l’ha fatta: è morto a 58 anni. Erano cinque che combatteva contro la malattia. La notizia è rimbalzata nel mondo e i messaggi di cordoglio non si contano. Su tutti, «Capitano per sempre». «Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità», ha scritto la sua famiglia in una nota. «Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori».

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I funerali a Londra in forma privata
I funerali di Gianluca Vialli dovrebbero tenersi a Londra in forma privata. Lo rivela il presidente della Sampdoria, Marco Lanna, suo compagno di squadra ai tempi dello scudetto. Lanna ricorda così Vialli con il quale ha tenuto un legame fortissimo nel corso degli anni e poi diventato un punto di riferimento prezioso nell’ultimo periodo, quando l’ex difensore è stato nominato presidente della Sampdoria. Che vorrebbe ricordare Vialli con un torneo: «Sarebbe bellissimo realizzare un appuntamento con Chelsea, Cremonese, Juve e Sampdoria per un trofeo in sua memoria devolvendo il ricavato in beneficienza. E’ un’idea che mi piacerebbe tantissimo trasformare in realtà insieme ad altre iniziative».

Un minuto di silenzio sui campi di calcio
«In sua memoria sarà osservato un minuto di raccoglimento prima di tutte le gare in programma nel week end». Lo rendo noto la Figc appresa la notizia della morte di Gianluca Vialli ex calciatore e capo della delegazione della Nazionale azzurra.
Agnelli: “In certi momenti le parole non servono, grazie Luca”
«In certi momenti le parole non servono, questo è uno di quei momenti… grazie Luca, grazie di tutto». Lo scrive su twitter Andrea Agnelli

Baggio: “Nel tuo viaggio celeste porta l’amato pallone”
«E’ sempre difficile accettare e comprendere il mistero della vita. Soprattutto quando vieni strappato all’affetto dei cari così giovane e così presto. Caro Gianluca, auguro al tuo viaggio celeste di essere avvolto dalla luce tranquilla per il tuo eterno riposo». Roberto Baggio ricorda Vialli, amico-rivale in campo in azzurro. “Il mio più profondo pensiero lo rivolgo a sua moglie, ai figli, ai genitori, ai fratelli, ai cari amici. Con il tuo sorriso e l’allegria porta anche lassù il tuo amato pallone. A noi rimarrà per sempre il tuo coraggio ed il tuo prezioso esempio. Buon viaggio Gianluca»

La famiglia: “Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori”
«Con incommensurabile tristezza annunciamo la scomparsa di Gianluca Vialli. Circondato dalla sua famiglia è spirato la notte scorsa dopo cinque anni di malattia affrontata con coraggio e dignità. Ringraziamo i tanti che l’hanno sostenuto negli anni con il loro affetto. Il suo ricordo e il suo esempio vivranno per sempre nei nostri cuori». Questo il commosso ricordo della famiglia di Gianluca Vialli in una nota, sulla scomparsa a 58 anni.

Del Piero: “Mio capitano. Sempre”
«Nostro capitano, mio capitano. Sempre. Ciao Luca». Alex Del Piero ricorda così Gianluca Vialli, con un post sui social e una foto che li ritrae in un momento di esultanza in campo ai tempi della Juve.

La vedova di Paolo Rossi: “Mi sei stato vicino nonostante la malattia”
«Spero solo che Paolo possa accoglierti fra le sue braccia rassicuranti»: la vedova di Paolo Rossi, la giornalista perugina Federica Cappelletti, saluta così Gianluca Vialli. Lo fa con un post su Instagram dove ha pubblicato una foto dei due campioni abbracciati e sorridenti. «Ciao Luca…. Anima bella! – scrive Federica Cappelletti –. Nonostante la malattia e la tua battaglia per la vita – aggiunge – mi sei stato vicino da quando Pablito (così ti piaceva chiamarlo) se n’è andato. Sei stato un combattente vero…. È un dolore che si rinnova».

La vedova di Mihajlovic: “Sai quante partite lassù”
«Sai quante partite lassù…». Lo scrive Arianna Mihajlovic, moglie di Sinisa, in un post su Instagram pubblicando anche una foto di Gianluca Vialli, con la maglia della Juventus, e Sinisa Mihajlovic, con quella della Sampdoria, che si affrontano in un contrasto.

Lippi: “Grazie, rimarrai per sempre il mio capitano”
«Grande Luca, grande amico, rimarrai scolpito nel nostro cuore, non ti dimenticherò mai… GRAZIE MIO CAPITANO…». E’ il post con il quale Marcello Lippi, che allenò Vialli alla Juventus, ricorda su Instagram l’ex bianconero morto oggi.

La diagnosi e la “paura di morire”
Nel 2017 gli fu diagnosticato un tumore al pancreas e da quel giorno ha sempre condiviso il suo percorso senza nascondere le paure derivanti dalla malattia. In un’intervista con Alessandro Cattelan aveva confessato di «aver paura di morire». «Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Però mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita», aveva aggiunto.

Zola: “Io, te e un pallone le gioie più belle”
«Abbiamo vinto, insieme, tante partite e condiviso alcuni dei momenti più belli delle nostre vite. Per amore del nostro pallone ci siamo qualche volta scontrati. Senza sconti ma sempre con il massimo rispetto. Perché, in fondo, siamo sempre stati noi stessi: due ragazzi italiani e un pallone. Ciao Luca, compagno di viaggio». Gianfranco Zola ricorda così, sui social, l’ex compagno di squadra ai tempi del Chelsea, Gianluca Vialli, morto oggi a 58 anni.

“Spero che il cancro si stanchi di me”
Vialli ha sempre sperato che la sua storia possa essere d’esempio per gli altri: «Sono stato un giocatore e un uomo forte ma anche fragile e penso che qualcuno possa essersi riconosciuto. Sono qui con i miei difetti, le paure e la voglia di far qualcosa di importante», aveva raccontato l’anno scorso. «Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente – ha aggiunto -. È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni perché ci sono ancora molte cose che voglio fare».

Quando Vialli raccontava: “Ho due obiettivi: non morire prima dei genitori e portare le mie figlie all’altare”



La carriera sportiva di Gianluca Vialli
Dirigente sportivo, allenatore, attaccante, Vialli è stato capo delegazione della nazionale italiana e tra i migliori centravanti degli anni Ottanta e Novanta. Più volte candidato al Pallone d’oro, si è classificato 7º nelle edizioni 1988 e 1991. Nel 2015 è stato entrato nella Hall of Fame del calcio italiano. Vialli è tra i pochi calciatori che hanno vinto tutte e tre le principali competizioni Uefa per club, unico fra gli attaccanti. Capocannoniere dell’Europeo Under-21 nel 1986, della Coppa Italia 1988-1989 in cui ha stabilito, con 13 reti, il record assoluto di realizzazioni in una singola edizione del torneo, della Coppa delle Coppe 1989-1990 e della Serie A 1990-1991. Tra il 1985 e il 1992 ha totalizzato 59 presenze e 16 reti nella nazionale italiana, prendendo parte a due Mondiali (Messico 1986 e Italia 1990) e un Europeo (Germania Ovest 1988). Ha disputato 21 gare e 11 gol con l’Under 21, con cui ha giocato due Europei di categoria (1984 e 1986).

Vialli e il trasferimento al Chelsea nel 1996: “Voglio mettere nei guai Sacchi”



Vialli al Chelsea, 4 titoli in tre anni
Nel 1996 andò nel Chelsea. Nel calcio inglese Vialli si trovò subito a proprio agio visto che calzava a pennello il suo modo di intendere il gioco: dinamismo, forza fisica, resistenza e abilità. E non fu un caso se negli ultimi tre anni di carriera si prese la soddisfazione di vincere altri 4 titoli: la Coppa d’Inghilterra nel 1997 e, nel 1998, pochi mesi dopo essere stato nominato «player-manager», prima la Coppa di Lega quindi la seconda Coppa delle Coppe (1998) infine la Supercoppa europea ai danni del Real Madrid.

Il ricordo della Juve
«Ciao Gianluca»: la Juventus saluta così Gianluca Vialli. Sui social, il club bianconero ha voluto omaggiare l’ex bianconero postando una foto dell’ex calciatore che alza al cielo la Champions League, dopo la vittoria nella finalissima del maggio 1996 contro l’Ajax. Sul sito un intervento più ampio: «Oggi, 6 gennaio 2023, arriva la notizia che speravamo di non ricevere mai. Ci lascia un campione, anzi, una leggenda, un grande uomo, un pezzo di noi e della nostra storia. Siamo stati con te da sempre, Gianluca: da quando arrivasti nel 1992 e fu amore a prima vista. Eri uno dei primi tasselli di una Juve che sarebbe tornata, proprio con te, in cima all’Europa. Di te abbiamo amato tutto, ma proprio tutto: il tuo sorriso, il tuo essere contemporaneamente campione e leader, in campo e in spogliatoio, il tuo essere adorabilmente guascone, la tua cultura, la tua classe, che dimostrasti fino all’ultimo giorno in bianconero. I nostri momenti più belli di quegli anni portano inevitabilmente a qualcosa che ti racconta: quell’esultanza, alla rimonta completata contro la Fiorentina nel 1994, quando tutto lo stadio era avvolto da un boato e tu no, prendesti la palla e dicesti “andiamola a vincere”. E sappiamo come andò a finire. Quella Coppa, che alzasti al cielo in una notte tiepida di Roma, intervallando con quell’attimo infinito un pianto dirotto che iniziò al momento del rigore decisivo. E quel pianto era il nostro: dolcissimo, inarrestabile».

Il cuore spezzato della Samp
Un cuore spezzato, un’immagine festante del giovane Vialli in blucerchiato e la scritti «Ciao Luca»: questo il saluto della Sampdoria.

L’addio della Cremonese

Bonucci: “Grande uomo ed esempio per tutti noi”
«Grande, Intelligente, Amabile, Nobile, Leader, Umile, Carismatico, Amico. Sei stato un esempio per tutti noi». Leonardo Bonucci, su Instagram, usa le lettere del nome proprio di Vialli per definire il campione scomparso oggi. «In un momento di così forte dolore penso a te, alle tue parole in ogni raduno, alla tua forza, alla voglia di essere con noi sempre anche a discapito della tua salute. Un uomo con dei valori importanti e che dovrà vivere dentro ognuno di noi perché i grandi uomini come te meritano di essere ricordati per sempre».

Il Chelsea: “Una leggenda”
«Mancherai a moltissimi. Una leggenda per noi e per tutto il calcio. Riposa in pace, Gianluca Vialli». Anche il Chelsea, con un tweet, ha voluto ricordare l’ex attaccante e manager dei Blues. 

Vialli, l’ultima apparizione in tv: “Con Mancini a Wembley un abbraccio tra sport, paura e vita”



Ferrara: “Come un fratello”
Su Twitter il ricordo di Ciro Ferrara: “Come si fa a lasciarti andare via? Eri come un fratello”, con l’abbraccio a tera tra i due dopo la finale di Champions vinta con la Juve contro l’Ajax. 

Schillaci: “Non so dove sei ora ma resterai per sempre nel cuore”
«Non ci sono parole per descrivere questo momento. L’unica cosa è trovare nel tempo ricordi e legami che non può portare via nessuno, nemmeno la morte». Così il capocannoniere dei Mondiali del ’90 Totò Schillaci ricorda il compagno di Nazionale Gianluca Vialli in un post su Instagram. Schillaci ha pubblicato la foto della squadra azzurra guidata da Azeglio Vicini con lui e il bomber in campo durante la Coppa del Mondo di Italia ’90. «Non so dove tu sia ora che sei andato via – ha aggiunto Schillaci – ma so per certo dove resterai per sempre, nel cuore. Grazie di tutto, buon viaggio compagno».

Lombardo: “Perdo un fratello”
Tanti i ricordi di Attilio Lombardo, compagno di squadra alla Samp e alla Juve, che così definisce l’amico: «Gianluca era sempre disponibile, era un uomo forte. Perdo un fratello in un giorno particolare, quello del mio 57imo. È un compleanno tristissimo». E poi: «Gianluca era un uomo straordinario era sempre avanti a tutti, vedeva. Era una persona colta e illuminante. È stato illuminante anche nella malattia, ha dato esempio. Ha dato speranza ai malati, ha fatto vedere che si può lottare contro il male. In questo caso non c’entrava la stoffa del campione. Ha vestito i panni dell’uomo tenace e coraggioso». 

Gravina: “Quello che hai fatto mai sarà dimenticato”
«Quello che ha fatto per la maglia azzurra non sarà mai dimenticato». Il presidente della Figc, Gabriele Gravina ricorda così Gianluca Vialli: «Sono profondamente addolorato – aggiunge Gravina – ho sperato fino all’ultimo che riuscisse a compiere un altro miracolo, eppure mi conforta la certezza che quello che ha fatto per il calcio italiano e la maglia azzurra non sarà mai dimenticato. Senza giri di parole: Gianluca era una splendida persona e lascia un vuoto incolmabile, in Nazionale e in tutti coloro che ne hanno apprezzato le straordinarie qualità umane». 

Meloni: “Re Leone in campo e nella vita”
Sui social il ricordo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Non dimenticheremo i tuoi i gol, le tue leggendarie rovesciate, la gioia e l’emozione che hai regalato all’intera Nazione in quell’abbraccio con Mancini dopo la vittoria dell’Europeo. Ma non dimenticheremo soprattutto l’uomo. A Dio Gianluca Vialli, Re Leone in campo e nella vita». Come immagine l’abbraccio commosso tra lui e Roberto Mancini dopo la vittoria degli Europei. 

Capello: “Un leader che ha affrontato la malattia con forza”
«Di Vialli ricordo tante partite giocate contro da allenatore, non lo conoscevo di persona ma in campo era un giocatore molto importante per la squadra, di grande personalità. Aveva qualità da leader che ha dimostrato anche quando ha affrontato la malattia con forza». Così Fabio Capello, sentito da LaPresse. L’ex allenatore di Milan, Juventus e Roma ha vissuto dopo Vialli un’esperienza simile in Inghilterra, allenando la nazionale da ct: «Anche lì lui ha fatto da apripista, in Inghilterra lo amavano. Quando lasci questi ricordi significa che hai fatto molto bene».

Fifa: leggenda italiana
«Una leggenda italiana, ci mancherai Gianluca». Con queste parole su Twitter e due foto, una da calciatore e l’altra da dirigente della Nazionale, anche la Fifa ricorda Gianluca Vialli.

Infantino: “Il calcio perde uno dei suoi sorrisi più belli”
«Il calcio perde uno dei suoi sorrisi più belli e positivamente contagiosi, quello di Gianluca Vialli». Comincia così il ricordo di Gianni Infantino, con un post su Instagram. Il presidente Fifa, nel rendere omaggio alla memoria dell’ex attaccante morto oggi a 58 anni a Londra, parla del «sorriso di chi ha giocato e allenato. Il sorriso di chi ha vinto, trascinando nella propria felicità i piccoli che stavano diventando grandi, come ai tempi della Sampdoria. Il sorriso mantenuto nonostante la malattia, durante la sua ultima esperienza con la Nazionale italiana». «Vialli – ha aggiunto Infantino – è stato un grande calciatore e un uomo intelligente. Un giorno mi ha visto palleggiare e mi ha detto: “Gianni, diciamolo, non sai palleggiare. Ti insegno io”. E, di nuovo, ha sorriso. È giusto ricordarlo così, attraverso la sua espressione felice. È stato un grande, perché si divertiva e faceva divertire tutti noi. La sua passione è stata la definizione più bella del calcio. Un abbraccio enorme alla famiglia e agli amici».

Il ministro Abodi: “Si preoccupava per la mia salute”
«Se n’è andato un amico, non di una vita ma della vita. Con Luca c’era un rapporto di stima che è diventato umano, ancora più profondamente umano quando all’inizio del 2021 gli ho detto che eravamo diventati “colleghi”. Così Andrea Abodi, ministro per lo Sport, ricorda Gianluca Vialli e il rapporto nato per la comune esperienza della malattia, che Abodi ha rivelato alcune settimane fa. «Da quel momento – racconta Abodi – era lui che mi mandava messaggi per informarsi della mia salute e per darmi forza. Lui stava male, ma aveva pensieri buoni per me e io non avrei potuto non averli per lui. Quando, mesi dopo, gli raccontai che i medici mi avevano detto “per ora guarito” era felice per me e io per il suo star meglio». «Al di là dell’eccellenza mostrata nei suoi diversi ruoli calcistici – prosegue il ministro per lo sport -, penso a Luca, persona sensibile, elegante, generosa, sorridente, tenace e coraggiosa, che ha cercato di confondere e allontanare il “male” perché aveva voglia di vivere e fare ancora tante cose. Una di queste era un suo pensiero ricorrente, un sogno, una passione: migliorare il calcio».

Moggi: “Giocatore e uomo esemplare”
«Gianluca erano 5 anni che lottava con coraggio contro il tumore e purtroppo oggi successa questa cosa tremenda. Era pieno di vita, io lo ricordo come giocatore, era esemplare e con noi alla Juventus ha alzato la Coppa dei Campioni del ’96, un ricordo indelebile». Questo il ricordo dell’ex dg della Juventus, Luciano Moggi all’Adnkronos di Gianluca Vialli, suo giocatore in bianconero. «In casa mia a Torino ci abitava Vialli da giocatore e c’è ancora la libreria che mi ha lasciato lui, un bel ricordo. È una cosa veramente incredibile, non pensavo questa mattina di ricevere una notizia del genere. Vialli era un uomo vero, ha lottato con coraggio contro questa malattia che purtroppo non lascia scampo, comunque la vita continua, e il ricordo di questo ragazzo per me resterà indelebile perché l’ho avuto come giocatore e so cosa valeva sportivamente oltre che umanamente».

Uefa: “Riposa in pace”
«Oggi il calcio europeo piange la scomparsa di Gianluca Vialli, scomparso all’età di 58 anni. Riposa in pace, Gianluca”. Questo il messaggio della Uefa. Il massimo organismo del calcio continentale pubblica sul proprio sito un ricordo dell’ex giocatore, tecnico e dirigente, ripercorrendone la carriera, le tappe principali e le vittorie.

Christillin: “La Uefa farà qualcosa per ricordarlo”
«Lo ricordiamo tutti con una nostalgia allegra. La Uefa sicuramente penserà a fare qualche cosa per ricordarlo». Così a LaPresse Evelina Christillin, membro aggiuntivo Uefa nel consiglio della Fifa, nel ricordare Gianluca Vialli, scomparso oggi all’età di 58 anni. «Bello e tragicamente profetico è stato quello striscione dei tifosi grigiorossi a Cremona di due giorni fa nella sfida contro la Juventus “Vialli segna per noi” – ha aggiunto -. È una persona che con la sua storia e personalità ha tracciato un solco che non era solo sportivo».

Malagò: “Unico calciatore a portare la bandiera di Torino 2006”
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Lo sport italiano e il calcio in particolare oggi hanno perso un campione ma soprattutto un uomo tutto di un pezzo». È questo l’omaggio a Gianluca Vialli del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ricorda una tra le tante immagini legate al campione scomparsa: «Quella del 26 febbraio 2006, quando Vialli, assieme ad altri illustri campioni, portò la bandiera olimpica nel corso della cerimonia di chiusura dei Giochi Invernali di Torino 2006, unico calciatore ad aver avuto questo onore».

Fedez: “Mi hai dato tanto, con te ho pianto”
Fedez ricorda Gianluca Vialli, con il quale aveva condiviso le paure, i timori e i dolori della malattia. Anche il cantante, infatti, è stato colpito tempo addietro da un tumore al pancreas, seppur di tipo differente – e meno grave – di quello contro il quale ha combattuto il fuoriclasse del calcio. «Non ci siamo mai conosciuti di persona – ricorda Fedez in una storia su Instagram – ma mi hai dato tanto. Con te ho pianto al telefono, pur non avendoti mai visto di persona». Fedez racconta che Vialli gli aveva dimostrato grande vicinanza e affatto durante la sua malattia, e che ne era nata una conoscenza anche se soltanto virtuale. «Avevamo in programma di incontrarci per fotografarci assieme mostrando le rispettive cicatrici, ma purtroppo non è stato possibile».

Fedez e la foto mancata con Vialli: “Mi hai dato tanto, con te ho pianto al telefono”



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