Così fonti del Viminale, al termine della riunione del Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza convocata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi
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Il principale rischio per la sicurezza deriva dalle potenziali azioni dei “lupi solitari”. Così fonti del Viminale, al termine della riunione del Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza convocata dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, all’indomani dell’attacco iraniano a Israele. E le autorità prestano attenzione anche ai flussi migratori irregolari per intercettare soggetti potenzialmente pericolosi. A questo proposito restano in vigore i controlli alla frontiera orientale.
Nato, Mattarella: più forte con la difesa Ue
«In un contesto caratterizzato da minacce di straordinaria intensità, anche l’Unione Europea è chiamata ad alzare il livello del proprio impegno, e a farlo con urgenza. È una riflessione che oggi si concentra sulla realizzazione finalmente di una difesa comune, dopo i tentativi falliti della fine del secolo scorso.” Lo ha ribadito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo al Convegno sul 75° anniversario della Nato organizzato da Sioi. «A Helsinki venticinque anni fa – ha ricordato il Capo dello Stato – sembrava che questo obiettivo fosse a portata di mano. La sua dissoluzione negli ultimi anni ha reso più volte l’Unione mero spettatore degli eventi di cui subiva gli effetti negativi. Dotare l’Unione Europea di maggiore autonomia strategica consentirà alla Nato di essere più forte, proprio in ragione della complementarità tra le due organizzazioni, con il rafforzamento di uno dei suoi pilastri, attualmente più fragile”.
Allarme alzato al livello massimo
L’escalation del conflitto tra Israele e Iran fa sì che il dossier sicurezza passi al vaglio del governo e l’Italia si chiuda in se stessa. Ambasciate e consolati, ma anche associazioni e luoghi di incontro vicino a Teheran. L’attacco sferrato sabato notte dall’Iran contro Israele ha avuto inevitabili ricadute anche in Italia, con l’ennesimo “aggiornamento” di obiettivi sensibili da tenere sotto massimo controllo da parte delle autorità. E così, come già avvenuto dopo il 7 ottobre con strutture ed edifici riconducibili a Israele e Palestina, l’allerta è stata portata ai massimi livelli anche per le rappresentanze iraniane in Italia. Il vertice è servito a fare il punto sulla minaccia e rimodulare le misure. Il timore non è legato solo alle possibili proteste che potrebbero svolgersi nei prossimi giorni, ma anche alle azioni dei cosiddetti “lupi solitari” o comunque di soggetti considerati particolarmente a rischio per la sicurezza nazionale. Per questo il Viminale effettuerà una ricognizione degli obiettivi considerati più a rischio – sono almeno 250 – dalle sedi diplomatiche alle sedi di associazioni o comunità legate a Teheran. Allo stesso tempo, proseguiranno le azioni di intelligence e antiterrorismo, mantenendo aperti i canali di comunicazione con i Paesi arabi non allineati alla politica iraniana.
Restano ovviamente sotto stretta osservazione sinagoghe e moschee, ma anche le sedi delle comunità ebraiche, compreso il ghetto di Roma dove l’allerta è già ai massimi livelli da mesi. La zona è blindata, ma ancora affollata di tanti turisti, nonostante le tensioni in Medio Oriente.
Piantedosi: «Identificati 250 obiettivi ebrei o israeliani»
Sono stati quindi individuati obiettivi sensibili, sui quali si concentra l’attenzione delle forze dell’ordine. Intervenuto il 25 marzo al Tg2 Post, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha chiarito che «all’indomani del 7 ottobre, quando è divampato il conflitto israelo-palestinese, abbiamo individuato numerosi obiettivi sensibili sul territorio nazionale riconducibili a quell’area di crisi. Abbiamo identificato 250 obiettivi di origine ebraica o israeliana, migliaia di siti che abbiamo in qualche modo messo sotto esame per vari motivi.”
«Il rischio più grande rappresentato dai lupi solitari»
«E se in questo momento il rischio maggiore arrivasse dai lupi solitari? Per quanto riguarda soprattutto la nostra attenzione – aveva affermato in quell’occasione il capo del Viminale -, lo confermo. Siamo molto attenti a questo fenomeno di spontaneismo, radicalizzazione, estremismo che riguarda il fondamentalismo islamico, ed è un fenomeno che teniamo da tempo sotto grande attenzione.”
Maggiore scambio di informazioni tra i servizi di intelligence
Anche l’intelligenza ha intensificato gli scambi di informazioni con strutture simili nei paesi del Medio Oriente. C’è attenzione anche sui gruppi palestinesi storicamente attivi sul territorio nazionale. Si tratta di associazioni che fanno riferimento a fazioni diverse e hanno modi diversi di difendere la causa. In passato alcuni leader sono stati accusati di aver raccolto fondi per finanziare Hamas.