Dopo il primo equipaggio destinato a sbarcare sulla Luna, quello di Artemide 3si prevede che molti ritorneranno continuamente sulla Luna, questa volta, come la NASA proclama da tempo, “per restare lì”, cioè restare più a lungo dei pochi giorni delle missioni Apollo, che da Luglio 1969 al dicembre 1972 portò 12 uomini a camminare su un suolo extraterrestre.
Ma vedere qualcuno che cammina di nuovo lassù, Ciò che accadrà nelle prossime settimane sarà crucialementre il viaggio dell’Artemis 1 la porterà a percorrere i due milioni di chilometri previsti prima di concludersi con l’ammaraggio (in gergo, splashdown).
Cablato seguirà ogni fase della missione, tenendo conto anche di un’altra importante novità rispetto alla corsa che ha spinto per la prima volta gli Stati Uniti sulla Luna: come ricorda la stessa ArgoMoon, Artemis, pur essendo a guida americana, è un programma basato su all’estero collaborazione internazionalein particolare ilAgenzia spaziale europea (ESA), giapponese (Jaxa) e canadese (CSA).
Collaborazione in cui l’Italia, coordinata da‘Maha un ruolo importante, dato che Leonardo, Thales Alenia Space e un certo numero di piccole e medie imprese – come Elettronica Cbl, Aviotec, Criotec, Meccanica Alfa e Tecnologie DTM – ha contribuito con le industrie di altre nove nazioni al Modulo di Servizio Europeo, che attualmente fornisce a Orion elettricità, propulsione e controllo termico (in questo articolo ne abbiamo parlato in modo più dettagliato).
“Artemis 1 è il primo mattone di un programma molto più ampio, un ritorno sulla Luna per restare, a cui seguiranno molti altri passi” Egli ha detto Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Il nostro Paese non poteva non farne parte, perché L’Italia ha sempre avuto un ruolo molto significativo nell’esplorazione spaziale. Per noi questa missione, come l’intero programma Artemis, rappresenta un test generale molto importante”.
Intervistato anche pochi minuti dopo l’inizio del volo in solitaria di Orion Luigi Pasquali si è detto particolarmente soddisfatto: “con il lancio della prima missione Artemis si è aperta una nuova era per l’esplorazione spaziale” ha dichiarato il coordinatore delle attività spaziali di Leonardo. “Ritornare sulla Luna e stabilire una presenza umana permanente lo è un progetto ambizioso ma possibile. Come gruppo abbiamo dimostrato di possedere tutte le competenze necessarie per poter supportare le missioni delle agenzie europee e globali e lo sviluppo di una economia lunare sostenibile: dalle infrastrutture orbitanti e moduli pressurizzati realizzati da Thales Alenia Space, attraverso tecnologie abilitanti come robotica e sensori sviluppati negli stabilimenti di Leonardo, fino ai servizi di telecomunicazioni e navigazione di Telespazio.”
Cosa accadrà adesso
Mentre Orion viaggia verso la Luna, ArgoMoon ha portato a termine i suoi compiti principali. Gestito dalle due Control Room di Torino, il cubesat, un parallelepipedo di 10x30x20 centimetri, ha fornito alla NASA una conferma visiva della corretta esecuzione delle operazioni ICPS, che al momento della liberazione dei satelliti non potevano inviare segnali verso la Terra.